I Missionari Comboniani prendono il loro nome da San Daniele Comboni, primo vescovo dell’Africa Centrale. L’istituto annovera missionari, sacerdoti e fratelli, che si dedicano all’evangelizzazione e promozione umana in Africa, America, Asia e Europa, con particolare attenzione al mondo afro.
I Missionari Comboniani – oggi circa 2.000 – promuovono e sostengono i movimenti popolari che operano per il recupero della memoria storica e della dignità dei popoli e delle culture. S’impegnano nei centri per la difesa dei diritti umani e accompagnano i movimenti di rivendicazione dei senza terra e dei senza tetto.
Dedicano un’attenzione speciale ai giovani e alla loro formazione scolastica e professionale, fondando e gestendo scuole nelle periferie delle città e nei villaggi sperduti delle aree rurali e della foresta.
Si adoperano, in tutti i continenti, per la nascita e lo sviluppo di piccole comunità cristiane ritenute lo strumento forse più efficace di evangelizzazione e nuovo modo di “essere chiesa”. Collaborando a rendere le chiese locali sempre più autonome e capaci di autogestione, i Comboniani sentono di incarnare, nel nostro tempo, la grande intuizione di Daniele Comboni: “Salvare l’Africa con l’Africa“.
L’istituto oggi comprende, oltre ai missionari, fratelli e sacerdoti, e alle suore, anche laici consacrati o secolari e laici associati. In Italia sono particolarmente impegnati nella formazione missionaria per i giovani, nel servizio agli immigrati, nella promozione della giustizia e della pace, in collaborazione con la chiesa locale. Molto nota per la competenza riguardo all’Africa e al mondo nero la rivista mensile “Nigrizia”.